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La storia dell’edificio di via Sant’Isaia n. 35, che 150
anni fa ospitò la Scuola Normale femminile e poi, senza
soluzione di continuità, è oggi la sede centrale del Liceo
“Laura Bassi”, è strettamente legata ai Certosini, che
avevano il loro Monastero ove oggi sorge il monumen-
tale cimitero comunale detto, appunto, della Certosa.
Tale Ordine il 23 aprile 1356 acquista per 200 lire da
Margherita Spinabelli, sotto la parrocchia di Sant’Isaia,
una
casa con orto già nel 1319 abitata, secondo le sinte-
tiche indicazioni degli storiografi antichi (tra cui Antonio
di Paolo Masini), da alcune monache. È l’inizio di una
serie di acquisti immobiliari che condurranno alla crea-
zione di un importante insediamento urbano, impiegato
dai Certosini come “Ospizio”, termine con cui l’edificio
viene costantemente indicato dalle fonti sia manoscritte
che a stampa.
Alla struttura architettonica in buona parte corrispon-
dente a quella ancora visibile si arriverà con gli interventi
voluti da D. Girolamo Lignani, Priore generale dell’Ordi-
ne dal 1564. In quel decennio Bologna vedeva cantieri
un po’ ovunque, ma soprattutto nel cuore della città, a
cominciare da quello dell’Archiginnasio, del portico dei
Banchi, delle due monumentali fontane. Su Sant’Isaia
affacciavano i conventi delle Monache di San Mattia e
di San Giovanni Battista, così che i Certosini qualificaro-
no al meglio il loro tratto di portico, dotando le colonne
L’ edificio: dall’
ospizio dei
Certosini al Liceo “Laura Bassi”
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con capitelli ornati da un delicato rilievo, di inclinazione
toscaneggiante.
Una pianta disegnata dal perito Vincenzo Sassi,
individuata per l’occasione presso l’Archivio di Stato
di Bologna e risalente al 1613, permette di conoscere
lo stato dell’edificio quale si sarebbe poi mantenuto
sostanzialmente inalterato ancora per tutto il Settecento:
la distribuzione delle camere per i monaci era articolata
intorno al chiostro (un tempo triportico) e alla chiesa
dedicata a Sant’Anna, mentre sul retro una vasta area
verde era razionalmente suddivisa per ricavarvi orti, un
pergolato e, come rivelano i motivi geometrici regolari,
un ampio giardino dei semplici, destinato dunque alla
coltivazione delle piante officinali. Di questa zona
sopravvive oggi solo la monumentale loggia con volte
a crociera e colonne dorico-tuscaniche, attualmente
adiacente l’Aula Magna del Liceo. Interventi secondari,
successivi alla pianta, riguardano i
fittoni sotto il portico
di Sant’Anna – di cui si ha licenza nel 1627 – e un
Pianta del 1613 della
Certosa di Sant’Isaia,
disegnata da Vincenzo
Sassi: si notino la
chiesa di Sant’Anna,
la Corte triporticata
e sul retro la vasta
area verde (Archivio
di Stato di Bologna).
In bianco l’ingombro
del piano terreno della
sede del Liceo “Laura
Bassi”, che occupa
l’antico edificio della
Certosa
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coperto grande per servirsene ad uso di
ritenervi sotto fascine, fieni, et per altri simili
usi, che nel 1657 viene tirato in causa da una
confinante dell’Ospizio, tal Caterina Nicoli
Birani, che lamentava lo scolo delle acque
piovane sul suo orto e portico, risolto con la
creazione di una grondaia.
Con le soppressioni napoleoniche il convento
passò al demanio, quindi fu comprato da tal
Luigi Lenzi dei Bagni di Porretta, e dal 1837 divenne
sede dell’Istituto femminile delle Zitelle dei Santi Anna
e Gioacchino.
Alla fine del 1862 il trasferimento definitivo, nei suoi
locali, della Regia Scuola Normale femminile fu l’inizio
di un nuovo corso per l’edificio, che lo porterà alla sua
storia attuale.
Particolare della
legenda della pianta
del 1613 (Archivio di
Stato di Bologna)
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L’arte dentro e fuori
le mura del Liceo
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Già dal portico cinquecentesco su Sant’Isaia, il Liceo
“Laura Bassi” tradisce l’antica e prestigiosa natura del suo
edificio. I capitelli in arenaria ne definiscono l’originaria
destinazione, specie quello in cui la parola “
Cartusia”,
sotto forma di monogramma, è ben visibile entro uno
stemma. Di qualche decennio precedente è il portico
interno, che oggi definisce su due lati un grazioso cortile
destinato ad accogliere chi entra dal portale principale
del Liceo, cinto da colonne con capitelli a volute ioniche,
affini a quelli realizzati nel loggiato superiore del chiostro
dei Morti nel monastero carmelitano di San Martino,
progettato nel 1510 dall’architetto Giovanni da Brensa.
La crescente venerazione della Reliquia di Sant’Anna,
donata dal Beato Nicolò Albergati ai Certosini nel 1433
e da questi conservata
nella chiesetta dell’Ospi-
zio forse già dalla fine
del XV secolo, portò alla
decorazione ad affresco
dell’edificio sacro per
opera di Gioacchino
Pizzoli (1651-1733),
chiamato dal priore D.
Bonaventura Nanni
non più tardi del 1715,
anno in cui per i tipi di
Capitello del portico
del Liceo “Laura
Bassi”: è visibile il
monogramma della
parola “Cartusia” (cioè
Certosa)
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