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Copertina del diario
delle attività di tiroci-
nio dell’alunna Anna
Francia, di IIa (e poi
III) N.(ormale) A,
degli anni scolastici
1917-1919 (cortesia del
sig. Marco Dalla)
Segretariati, Uffici comunali, Provinciali, Scolastici (...) e
per ogni categoria di cittadini.
Infine una testimonianza quasi quotidiana della vita nella
Scuola Normale “Laura Bassi” durante la Grande Guerra
è rappresentata dal diario delle attività di tirocinio che
l’alunna Anna Francia tenne dal 1917 al 1919. Dall’ordina-
ta grafia di quest’allieva maestra, che all’epoca di Capo-
retto (24 ottobre 1917) aveva 15 anni, apprendiamo che
il 12 novembre 1917, poche settimane dopo la disfatta, in
4a Femminile si corresse il tema: Natale di bimbi profu-
ghi; in 1a Femminile il 23 novembre le alunne si sono
un po’ distratte per il passaggio di un areoplano (sic), e il
giorno dopo nella stessa classe
la Lollina (un’alunna) ha
portato due centesimi per i profughi e la maestra ne ha
approfittato per fare un po’ di calcolo.
Interessantissimo è poi il resoconto della lezione di
Ge-
ografia del 22 dicembre 1917, sempre in 4a Femminile.
L’argomento è
Il Veneto e i luoghi dove si combatte: La
maestra sta per incominciare la lezione quando entrano
alcune alunne della seconda classe
a portare dei porta orologio a forma
di scarpetta che vogliono regalare ai
soldati degenti negli ospedali a ricor-
do delle Feste natalizie. La maestra
prende occasione da ciò per inneg-
giare all’Italia, ai soldati e fare un
augurio gentile. Quindi incomincia la
lezione e per renderla più piacevole
essa immagina di essere trasportata
con le sue scolare in Dirigibile sulla
regione veneta. (...) Indi parla in
particolar modo dell’Adamello e della
vita che lassù conducono i soldati
(...)
e termina la lezione facendo
cantare alle alunne l’inno di Garibal-
di e grande applauso all’Italia.
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Il sentimento patriottico, vivificato tra
l’altro dalle molte lezioni sul Risorgimen-
to, si espresse anche in opere concrete:
le allieve, nelle ore di riposo, collaboraro-
no con l’
Ufficio per notizie alle famiglie
di militari, dedicandosi all’attività di
scritturazione; dopo Caporetto la scuola
aprì un laboratorio per approntare
capi di
vestiario come assistenza alle famiglie ru-
rali; infine si organizzò un Comitato per
la cura e abbellimento delle tombe dei
morti per la Patria e le alunne, il giovedì
e la domenica mattina, lavorarono nel
campo sepolcrale prima in stato di ab-
bandono, trasformandolo in giardino. Per
la sua attività la scuola ebbe dal Ministe-
ro della guerra la medaglia di bronzo.
Uno degli opuscoli di
propaganda bellica e
di esortazione alla resi-
stenza, della biblioteca
scolastica “Circolante”
della Scuola Normale
“Laura Bassi” (Archi-
vio del Liceo “Laura
Bassi”)
Telegramma del
Ministero al Capo
Istituto Scuola
Normale femminile
(Bassi)
, del 21 giugno
1915, a proposito
dell’invio di maschere
contro gas asfissianti
e dell’autorizzazione
alla lavorazione e con-
segna di indumenti
personali pei ns soldati
(Archivio del Liceo
“Laura Bassi”)
intr
o
1860-
1880
micr
ostorie
tr
a ’800 e ’900
1915-
1918
anni ’20 e ’30
1940-
1945
oggi
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Dalla Scuola Normale all’Istituto
Magistrale: il ventennio fascista
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Tra la fine del 1922 e il 1923 una
serie di Regi Decreti a firma Gio-
vanni Gentile ridisegna il sistema
scolastico italiano, separando –
come ebbe a deprecare Gramsci
–
la scienza dalla tecnica, il lavoro
intellettuale da quello manuale.
In seguito alla riforma Gentile,
l’1 ottobre 1923 la Regia Scuola
Normale “Laura Bassi” diviene
Regio Istituto Magistrale, riassor-
bendo in sé anche la Scuola Nor-
male “Anna Morandi Manzolini”,
istituita venticinque anni prima.
Il nuovo Istituto Magistrale è molto diverso dalla Scuola
Normale, sia per assetto sia per organizzazione didattica.
In primo luogo il Corso complementare viene denomi-
nato Corso inferiore e si allunga di un anno, divenendo
quadriennale, mentre il Corso normale resta triennale
e viene denominato Corso superiore. Poi, per la prima
volta nella sua storia, il portone di via Sant’Isaia viene
varcato da studenti di sesso maschile. Infine, e soprat-
tutto, il piano di studi è radicalmente modificato: nel
triennio superiore spariscono
Calligrafia, Lavori femminili,
Agronomia, Lavoro manuale, così come cessa l’assiduo
tirocinio settimanale; al loro posto sono introdotte
Latino
Foto di classe dell’Isti-
tuto Magistrale, anni
1936-1938 (Archivio
del Liceo “Laura
Bassi”; cortesia della
sig.ra Serra)
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e
Filosofia, mentre Pedagogia negli ultimi due anni si
limita a un solo trimestre; inoltre
Religione sostituisce
Morale, a Canto corale si aggiunge in seguito Musica, e
Lingua straniera (di solito Francese) diventa curricolare,
ma solo nel Corso inferiore.
Inizialmente, tuttavia, l’Istituto Magistrale così riformato
non gode di grande favore, né attrae l’auspicata popola-
zione maschile: nei primi anni, infatti, le iscrizioni calano
radicalmente, fino a dimezzarsi (dalle oltre 700 iscrizioni
del 1918-1919 e ancora del 1923-1924 si cala alle 368
del 1926-1927), mentre il numero di alunni maschi è
davvero irrisorio e fino al 1929 nei Corsi superiori non
arriva a superare la decina. L’esiguità numerica dei poten-
ziali maestri dell’Istituto “Laura Bassi” deve rispecchiare
quella nazionale, se nel 1929 è necessaria una Legge
dello Stato (n. 1272, del 2 luglio 1929,
Provvedimenti
per l’istruzione magistrale) per favorire l’iscrizione degli
alunni maschi attraverso la diminuzione delle tasse sco-
lastiche o l’esenzione dal pagamento, in modo tale che –
secondo la
ferma volontà del Duce riportata nell’Annua-
rio dell’Istituto del 1932 – le giovani generazioni abbiano,
come devono, dei maestri.
Così dal 1929, grazie all’incremento delle iscrizioni sia
maschili sia, progressivamente, femminili, nell’Istituto
Il laboratorio di
scienze dell’Istituto
Magistrale. Foto degli
anni ’30 (Archivio del
Liceo “Laura Bassi”)
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