NUMERO 2 - MARZO 2013
“IL PARCO DUCALE DI SASSUOLO E IL CENTRO STORICO”
Anno Rotariano 2012/2013
Segreteria del Club: Via Radici in Piano, 48 - 41049 Sassuolo (MO) - Tel. 0536 805553 segreteria@rotarysassuolo.it - sassuolo@rotary2070.it
In redazione: Terenzio TABANELLI, Mario MIRABELLI, Simone RICCI.
www.rotarysassuolo.it
SAKUJI TANAKA
(R.C. YASHIO, GIAPPONE)
PRESIDENTE INTERNAZIONALE
FRANCO ANGOTTI
(R.C. FIRENZE SUD)
GOVERNATORE DISTRETTO 2070
SIMONE RICCI
Presidente Rotary Club Sassuolo
Ò Rotary • Impegno e CondivisioneÓ
2
E’ l’anno 1960 quando sotto una ferma
volontà dell’allora Presidente J. Edd
McLaughlin (Dallas, Texas, USA) con
motto e tema dell’anno: Tu sei il Rota-
ry – Vivilo! Esprimilo! Espandilo!, viene
istituita una Commissione che ha l’ob-
bligo formale e sostanziale di creare
quanto negli anni precedenti era stato
impostato in maniera disgiunta da varie
iniziative: il Rotaract. In precedenza si
chiamava Club 20-30, club con appar-
tenenti a quella fascia di età. Idea avu-
ta dal R. C. di Sacramento in California
con prima riunione dei giovani 20-30 il
19 dicembre 1922.
La Gran Bretagna seguì dopo pochi
anni 1927, questa iniziativa e fondò i
Round Table Club aperti a uomini tra i
18 e i 40 anni.
In Australia nel 1930 fu inaugurato l’Apex Club per studenti e professionisti tra i 18 e i 35 anni.
Simultaneamente ed in modo del tutto indipendente nacquero in tutto il mondo organizzazioni sostenute da Clubs
Rotary e rivolte ai giovani quali l’Unisserve Club in India, l’Orbis Club in Sud America, il Rotor Club in Sud Africa ed
i circoli Paul Harris in Europa, che, qualche anno più tardi costituiranno lo zoccolo duro per la nascita e lo sviluppo
del Rotaract.
Nel 1962 la Commissione creata nel 1960 fornì, al nuovo Presidente Nitish C. Laharry (Calcutta, India) il cui motto
era: Accendi la scintilla all’interno! quello che venne definito Programma Interact, diretto a formare club di soli ra-
gazzi tra i 14 e i 17 anni.
In Italia tale movimento non venne, però, accolto con grande favore sia per il tipo di organizzazione scolastica, che
non prevedeva una scuola full-time, sia perchè non si vedeva con favore l’organizzazione di club giovanili nei quali
fossero ammesse le ragazze. Anche in Francia, Germania e Belgio si manifestarono le medesime perplessità. Ciò
nonostante iniziarono a sorgere circoli giovanili, denominati “Gruppi Giovani” in Italia o “Paul Harris Cercies” in
Belgio e Francia, sponsorizzati di fatto da uno o più Rotary Club padrini, in cui si trovavano giovani di ambo sessi
delle scuole medie superiori ed universitari, parenti o meno di rotariani. Con il passare del tempo questi “Gruppi
Giovani” cominciarono sempre più a chiedere un riconoscimento ufficiale, che fu, però, inizialmente negato dal
Board di Evanston.
La ragione principale dell’ostilità era rappresentata dal fatto che i limiti di età (30 anni) applicati in tali “Gruppi Gio-
vani” erano troppo elevati. Si temeva infatti, che da tali “Gruppi” si potesse generare una cooptazione diretta nei
Rotary Club padrini. Inoltre non vi era grande fiducia nel mondo giovanile in cui sempre più si avvertiva un senso
di malessere sociale che avrebbe poi portato alla contestazione studentesca del 1968.
Sulla base di segnalazioni e proposte dai vari Rotary Club e da alcuni Governatori Distrettuali, nel 1966 il Presiden-
te Internazionale Evans istituì una Commissione per i Giovani Adulti, della quale chiamò a far parte l’Avv. Giovanni
Gelati – Governatore del Distretto 188° per l’Anno Sociale 1963/64 - tre Past-Governor americani e uno del Sud-
Africa, per studiare a fondo la composizione ed il modus operandi dei “Gruppi Giovani”.
La Commissione formulò la proposta di consentire che dell’ “Interact” facessero parte giovani di ambo i sessi dai
14 ai 18 anni e si creasse un’organizzazione giovanile di cui facessero parte giovani di età compresa dai 18 ai 28
anni. Dopo circa due anni di tentennamenti in cui i “Gruppi Giovani” continuarono ad operare in una situazione
di semiclandestinità, finalmente il Rotary International si convinse di sostenere la causa dei “Gruppi Giovani” e il
Board decise di approvare il “Programma Rotaract”.
Editoriale
L’internazionalità del Rotaract
di Mario Mirabelli
3
Il Rotaract Club Sassuolo nasce ufficialmente il 13 novembre 1995 dall’idea di un gruppo di ragazzi animati da voglia
di fare, di servire, trasformatasi poi in Amicizia.
E’ proprio con lo spirito di amicizia e di condivisione che negli anni l’Rtc Sassuolo ha organizzato feste ed eventi riu-
scendo poi a donare, tra le altre cose, un defibrillatore alla Polizia Municipale locale, un kit pediatrico di Pronto Soc-
corso all’Avf di Fiorano e supportando la ricerca del Prof. Tonelli su un farmaco specifico per l’oncologia pediatrica.
Ha anche collaborato con i carabinieri per la Festa dell’Arma e con “Campioni” di Ciccio Graziani. “Facendo” anche in
prima persona, ha portato una ventata di freschezza in una casa per anziani e nelle corsie di pediatria dell’Ospedale
di Sassuolo a leggere delle favole strappando un sorriso ai bambini.
Nell’ultimo anno il Rotaract ha avuto qualche problema, una battuta d’arresto, era stato perso di vista l’aspetto più
importante: la condivisione.
Adesso è nuovamente pronto a ripartire con ragazzi nuovi ma sempre con lo stesso spirito: la voglia di stare insieme
facendo qualcosa di concreto per gli altri!
Rotaract Club Sassuolo
di Giulia Tabanelli
Ecco allora che il 13 marzo 1968 nasceva a Charlotte-
sville nel North Carolina (USA), il primo Rotaract Club.
Negli anni successivi i Rotaract club cominciarono a
nascere in tutto il mondo. Contemporaneamente in Ita-
lia a distanza di pochi anni dal 1961 venne costituito
il “Gruppo Giovani di Roma” che ebbe notevole svilup-
po e operò egregiamente, pubblicando un “Notiziario”
affidato alle cure di Fausta Pugliese, nonostante che il
Board di Evanston ne avesse negato il riconoscimento.
Nel settembre 1967 venne organizzato a Cagliari il IV°
Congresso Interdistrettuale dei “ Gruppi Giovani”, cui
parteciparono oltre 400 giovani provenienti da tutti Italia.
Il Congresso ebbe un grande successo e, soprattutto,
rappresentò la svolta decisiva nel mutamento di atteg-
giamento del Rotary Italiano, in cui anche i più restii de-
cisero di sostenere presso il Rotary International la causa dei “Gruppi Giovani”. Ecco così che mutate le direttive del
Board per effetto delle deliberazioni adottate nella Convention di Nizza, il 16 giugno 1968 vedeva la luce il “Rotaract
Club Romano”, il secondo in Italia, dopo quello di Firenze nato il 18 marzo 1968, e tra i primi in Europa. Seguì, poi, la
nascita del “Rotaract Club Cagliari” il 25 giugno 1968 e del “Rotaract Club Roma” il 22 luglio 1968. Successivamente
si diede vita ai vari Rotaract ancora presenti oggi in Italia.
PerchŽ sono Rotariano?
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Giˆ , perchŽ sono Rotariano? Confesso che • una do-
manda che non mi sono mai posto a fondo: forse perchŽ
tutto • successo in modo molto naturale e quasi per caso.
Un bel giorno, infatti, ricevo un invito a partecipare ad una
serata il cui relatore era una persona che conoscevo e
stimavo; un amico iscritto al Club, sapendo di questa mia
conoscenza, ha ritenuto fare cosa gradita ospitando me
e la mia signora alla serata. Ho accettato di buon grado
spinto, prima di tutto, dal desiderio di sentire la relazione,
ma anche dalla curiositˆ di capire cosa fosse questo Ro-
tary Club. Ne avevo, infatti, sentito parlare e me lo imma-
ginavo, per lo pi• , composto da una Ž lite di persone che,
ogni tanto, si riunivano per cenare e per discutere di non
so cosaÉ ..
La serata fu molto interessante, il relatore molto bravo, ma ci˜ che mi sorprese di pi• fu che, tra questi Rota-
riani, trovai persone che conoscevo, alcuni solo di vista, coi quali passai una piacevolissima serata. Fu cos“
che, quando mi fu chiesto se ero interessato ad entrare, accettai di buon grado lÕ idea essere parte di questo
Club. Ed eccomi, ancora Rotariano, a farmi alcune domande del perchŽ faccio ancora parte di questo soda-
lizio dopo quasi tre lustri.
Forse sono Rotariano per il piacere di incontrare periodicamente gli amici e condividere insieme ideali e
progetti? Forse perchŽ lÕ esperienza Rotariana mi ha fatto partecipare, insieme agli altri amici, allÕ impegno
ed alla gioia di organizzare qualcosa di importante per la comunitˆ ?
Forse perché ho avuto la possibilità di conoscere e confrontarmi con persone straordinarie che difficilmente
avrei incontrato se non attraverso il Rotary?
Forse perchŽ in giro per il mondo si possono trovare amici che ti riconoscono e si riconosco nei tuoi stessi
ideali? Forse perchŽ al Rotary si impara che servire al di sopra di ogni interesse • una forma straordinaria
di leadership?
Forse perchŽ si ha anche la possibilitˆ di stare insieme ai giovani Rotaractiani condividendo con loro le
problematiche tipiche della loro etˆ ma nello stesso tempo assorbendo, sempre da loro, tanta energia ed
entusiasmo?
Probabilmente, anzi, sicuramente tutte queste domande hanno una risposta affermativa e giˆ questo la dice
lunga sul fatto che, essere Rotariani, • un privilegio pi• che un onere; tuttavia, se voglio proprio dare il signi-
ficato più vero alla domanda “perché sono Rotariano”, devo
probabilmente cercare la risposta in quella parte dellÕ animo
che ci fa, talvolta, fare delle scelte pi• dettate dallÕ istinto che
dalla ragione. Scelte di questo genere partono prima dal
cuore per arrivare poi al cervello e ti fanno semplicemente
provare il piacere di essere parte di una comunitˆ di persone
senza valutare razionalmente vantaggi, svantaggi, tempo da
dedicare, ulteriori impegniÉ É .
Scelte come queste le potremmo chiamarle nei modi pi• di-
versi; ma la definizione che mi viene più spontanea è ana-
loga alla stessa che mi viene in mente del perchŽ noi faccia-
mo cose che ci piacciono solo e semplicemente perchŽ ci
piacciono, perchŽ alle volte lasciamo spazio al valore della
passione che, pur non essendo quantificabile in termini mo-
netari, • assolutamente appagante per tutti gli altri valori che
ci portiamo dentroÉ .
Per farla breve: “Perché sono Rotariano”?
Rispondendo in termini Oxfordiani: “Perché l’am va bein
acsè!”
di Gianfranco Sassi
Come eravamoÉ
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A cura della Commissione Relazioni Pubbliche
(Tabanelli Terenzio, Mario Mirabelli)
Selezione foto: Giulia Tabanelli
In questa pagina vogliamo ricordare, tramite
scatti dÕ epoca, le origini del nostro Rotary e al-
cuni momenti che segnano la storia del nostro
sodalizio. Il Gruppo che condivide una qualsiasi
cosa - sia essa cena, o conviviale o relazione o
confronto dialettico esterno e interno o gita - •
fondamentale ieri come oggi. In queste foto cÕ •
condivisione.
1971 - Consegna della carta costitutiva e
telegramma di ammissione al Rotary Interna-
tional
Insieme, si parla, si discute, ci si confronta
Ora come allora, le relazioni avvenivano dopo cena
Una conviviale d’epoca con relatore
Rotary Sassuolo, un grande “cuore”
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Una sera, durante un caminetto, stavamo condividendo lÕ orgoglio
di essere il Club pioniere nellÕ installazione sul proprio territorio di
defibrillatori (12 a Sassuolo, 3 a Fiorano, 4 a Maranello e 4 a Formi-
gine) e la soddisfazione che il nostro progetto venisse emulato da
numerosi altri Club; unÕ idea ha cominciato a prendere corpo, subito
raccolta ed enfatizzata dal nostro Presidente: perchŽ limitarci ad ac-
quistare ed installare i defibrillatori e non diventare anche protagoni-
sti attivi? Come? Facendo il corso per lÕ addestramento alle manovre
rianimatorie e all’uso del defibrillatore in presenza di arresto cardiaco. Numerosi soci hanno dato la pro-
pria disponibilità; sono stati presi i contatti con l’Associazione Gli Amici del Cuore di Modena, che in colla-
borazione con istruttori del 118 ci ha organizzato due
sessioni riservate il 17 novembre ed il 2 dicembre.
Complessivamente ci sono state una trentina di pre-
senze: molti soci, qualche amico e diverse consorti.
Le prime iniziative da prendere in caso di interven-
to, gli alert da lanciare con luciditˆ e decisione, le
compressioni cardiache effettuate sui manichini al-
ternate alle insufflazioni hanno coinvolto tutti, senza
badare al dispendio di energie profuso. EÕ stata una
bellissima esperienza, utile, motivante; l’impegno fi-
sico richiesto • stato affrontato da tutti con serietˆ
ma anche grande leggerezza per il clima nato allÕ in-
terno dei gruppi.
La soddisfazione che alla fine tutti hanno provato
• attestata dalle foto scattate al termine dei corsi e
dall’orgoglio con cui vengono esibiti i diplomi di Esecutori BLSD (Basic Life Support Defibrillation - Riani-
mazione Cardiopolmonare e Defibrillazione Precoce nella Comunità). Una bella manifestazione di spirito
rotariano.
di Terenzio Tabanelli
Elezione del Presidente
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di Simone Ricci
All’Assemblea dei Soci del 27 novembre – che come da Statuto si deve riunire entro la fine dell’anno
per questa delibera – abbiamo proceduto all’elezione del Presidente del club per l’annata 2014-2015;
allÕ unanimitˆ • stato eletto lÕ unico candidato, il dott. Corrado Lavini, il quale succederˆ allÕ avv. Davide
Guidi che a sua volta entra in carica il 1 luglio prossimo.
Durante la serata, il president incoming Davide Guidi ha
presentato ai soci il Consiglio Direttivo che lo affiancherà
il prossimo anno e che sarˆ cos“ composto:
PRESIDENTE: Davide Guidi
VICE PRESIDENTE: Ettore Roteglia
SEGRETARIO: Mario Mirabelli
PREFETTO: Emilio Galavotti
TESORIERE: Massimiliano Ghidoni
PAST PRESIDENT: Simone Ricci
DELEGATO ROTARY PER IL ROTARACT: Giulia Tabanelli
COMMISSIONE AMMINISTRAZIONE DEL CLUB: Silvano Ruini
COMMISSIONE ROTARY FOUNDATION: Gianfranco Sassi
COMMISSIONE PUBBLICHE RELAZIONI: Clemente Ingenito
COMISSIONE PROGETTI: Terenzio Tabanelli
COMMISSIONE EFFETTIVO: Carlo Cottica
COMMISSIONE GRANDI EVENTI: Gianfranco Giovanardi
CONSIGLIERI: Lorenzo Vaccari, Gabriele Canotti,
Maurizio Bandieri, Alessandra Barbaro, Roberto Paolo Iachetta,
Enrico Pasquinelli.
i prossimi due Presidenti
Corrado Lavini
Davide Guidi
Palarotary: il progetto
del Gruppo Ghirlandina
di Simone Ricci
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Il 5 dicembre scorso, presso il ristorante Vinicio
di Modena, si è svolto l’interclub tra tutti i Rotary
modenesi per la presentazione del progetto “Pa-
larotary” col quale i rotariani del Gruppo Ghirlan-
dina si impegnano ad affrontare le terribili con-
seguenze del terremoto del maggio scorso.
Alla presenza del Sindaco di Novi, Luisa Turci,
ha presieduto la serata Alberto Farinetti – Assi-
stente del Governatore – e ha illustrato il proget-
to l’arch. Stefano Righi (presidente RC Carpi).
E’ poi stato anche ufficialmente presentato il sito
internet dedicato al progetto www.palarotary.it.
Si tratta di una nuova struttura definita “Sala
Polivalente” che sarà realizzata nel Comune di
Novi – frazione Sant’Antonio in Mercadello – una
piccola comunità di circa 900 abitanti, profonda-
mente colpita e devastata nel patrimonio edilizio
pubblico e privato durante il recente sisma.
Tale edificio, che avrà caratteristiche permanen-
ti, sarà realizzato su di un terreno di proprie-
tà comunale posto al centro del paese ed una
volta ultimato sarà donato al Comune di Novi
che ne acquisirà l’impegno per la gestione e la
manutenzione nel futuro. La struttura prevede
una sala polivalente a pianta libera di circa 100
mq. attrezzabile e configurabile a seconda delle
necessità di utilizzo, spazi di servizio quali ma-
gazzino/deposito e locale tecnico, un ingresso/
hall per l’accoglimento del pubblico ed un bloc-
co servizi con un ufficio per la gestione e l’or-
ganizzazione delle attività per un totale di circa
200mq. totali coperti su di area complessiva pa-
vimentata di 400mq. (20m.x20m.).
Naturalmente una delle principali caratteristiche
tecniche sarà la rispondenza della struttura alle
più recenti norme antisismiche, come pure una
grande attenzione al contenimento energetico
ed alla sostenibilità delle tecnologie adottate. Il
Comune di Novi si è già formalmente impegnato
per la realizzazione a suo carico di tutto quel-
lo che riguarda gli allacciamenti dei servizi tec-
nologici e delle infrastrutture (acqua, luce, gas,
fognature), presenti nel sottostrada prospiciente
il lotto d’intervento. Le tempistiche previste quin-
di si sono notevolmente velocizzate, avendo di
fatto già la disponibilità del terreno ed il com-
pleto sostegno dell’Amministrazione Comunale
per una rapida realizzazione del progetto, la cui
tempistica sarà visibile e aggiornata sul sito web
www.palarotary.it.
Cena degli auguri
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di Simone Ricci
Ogni anno, la cena degli Auguri Natalizi è uno de-
gli appuntamenti con maggiore affluenza e anche
il 14 dicembre scorso ne abbiamo avuto la con-
ferma. Alla Meridiana eravamo in una ottantina a
scambiarci gli auguri insieme a numerosi ospiti e
a graditissime autorità: tra esse, il Sindaco di For-
migine Franco Richeldi, gli Assessori sassolesi
Claudio Corrado e Claudia Severi, il commissario
Michele Morra e il Comandante dei Carabinieri di
Sassuolo Alessandro Crosato. Presente anche
il Delegato Rotary-Rotaract del Distretto 2070,
l’amico Guido Abbate. Grazie al supporto tecnico
di Cesare e al lavoro di Giulia e Clemente, durante
la serata sono state proiettate alcune foto della no-
stra storia e sono stati ricordati i progetti che il Ro-
tary di Sassuolo sta portando avanti, sia sul fronte
terremoto che per quanto riguarda i defibrillatori.
Ospite d’onore è stato il prof. Roberto Tonelli, co-
ordinatore del reparto di oncologia pediatrica del
Sant’Orsola di Bologna; già da alcuni anni sup-
portiamo la sua importante ricerca nel campo dei
tumori dei bambini e sembra che ci siano buone
prospettive per riuscire a fermare questo tremen-
do male che è la principale causa di morte, in
Europa, al di sotto dei 15 anni. Per l’occasione il
Rotary e il Rotaract (i giovani rotaractiani aveva-
no organizzato una festa l’anno sorso di raccolta
fondi) gli hanno consegnato due assegni, per un
valore complessivo di 2000 euro.
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Martedì 15 gennaio, nella sug-
gestiva cornice del ristorante
“Il Cavallino” di Maranello, gli
autori Morgana Montermini ed
Enrico Monti hanno presenta-
to il loro libro “Dieci uomini per
Marilyn Monroe”.
La cantautrice sassolese, arti-
sta eclettica ed interprete ispi-
rata - recentemente insignita
del titolo di ambasciatrice della
pace al “Mandir della pace” di
Assisi - ha illustrato, calandosi
magistralmente con arte e pas-
sione nella personalità proteiforme della famosa diva, la sensibilità umana ed artistica di Marilyn, il
suo essere donna oltre ogni limite, la ricerca spasmodica della felicità del successo e della fama, le
doti di attrice e cantante, toccando le corde più intime degli umani sentimenti.
Morgana ci ha donato un cammeo caldo, vivo e sofferto della breve ed intensa vita della sfortunata
star, tutta spesa alla ricerca del sentimento che la riscaldasse e la guidasse per le strade del mon-
do: l’amore, l’amore che ha spinto i dieci uomini più importanti nella vita affettiva di Marilyn (Arthur,
Bob,Greenson, Clark, Hyde, John, Frank, Sam, Joe, Yves) a confessare, liberi dalle pastoie terrene,
in un paradiso immaginario, la sincerità del loro cuore, calato, con la rievocazione delle atmosfere
incantate di Hollywood, del contesto
politico-sociale e delle pressioni mor-
bose dei media e dello star-system,
nel tempo effimero dei giorni terreni
della diva.
Il dott. Enrico Monti, invece, dopo
aver confessato la sua passione fin
dall’infanzia per la diva, ha cercato di
mettere in luce, nell’intricata matassa
della morte dell’attrice, tutte le con-
traddizioni, le antinomie, il detto e il
non detto, le reticenze delle persone
presenti alla morte di Marilyn, Bob
Kennedy e il dott.Greenson in primis
e, soprattutto, i dati antitetici della au-
topsia col supporto dei documenti, fi-
nalmente desecretati, dell’FBI, della CIA e delle bobine delle intercettazioni telefoniche dei mafiosi
del clan di Sam Giancana.
La serata si è conclusa con l’interpretazione, con la sola voce, senza microfono, della canzone
“La mia solitudine” - scritta da Alfonso Scibona anch’egli presente alla serata - di Morgana stessa,
autrice della musica (canzone inserita nel cd “Marilyn non trema” il cui ricavato viene devoluto in
beneficienza per i terremotati dell’ Emilia), in mezzo ai tavoli degli astanti. Il libro,edito da Incontri
Editrice, è disponibile nelle principali librerie o acquistabile via internet. Dal libro, infine, è stato tratto
l’omonimo spettacolo teatrale in tournée nei principali teatri italiani con grande successo.
Una serata con Marilyn
di Enrico Monti
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La sera del 29 gennaio si è tenuta al Risto-
rante Vinicio una conviviale interclub orga-
nizzata dal Rotary Sassuolo, a cui hanno
partecipato anche il Rotary Modena, il Ro-
tary Muratori, il Lions Modena. Davanti ad
una nutrita platea è stato presentato il volu-
me “La Medicina e l’Assistenza a Modena,
dieci secoli di storia. Le istituzioni, i fatti, i
protagonisti”. Sono intervenuti ad illustrare il
volume i due autori, il nostro socio Corrado
Lavini ed il professor Massimo Saviano, già
Direttore della Clinica Chirurgica 1 dell’Uni-
versità di Modena e socio del Lions Mode-
na. La prima parte della presentazione ha
focalizzato i temi dell’Assistenza a Modena,
sia quella ospedaliera che quella sociale,
con un excursus che ha abbracciato un arco di dieci secoli. Ci si è soffermati sui primi ospedali che sono sorti
in città nel Medioevo, per continuare naturalmente col Grande Spedale degli Infermi, più conosciuto come
Ospedale Sant’Agostino, una struttura edificata a metà Settecento e per quei tempi di assoluta avanguardia.
Una menzione è stata riservata anche agli Ospedali Militari, al Policlinico di cui quest’anno ricorre il cinquan-
tenario della fondazione, all’Ospedale di Baggiovara ed alle Case di cura private. Si è accennato alla riforma
assistenziale del Duca Francesco III d’Este ed alle varie istituzioni create in passato per offrire assistenza
alle categorie più deboli (trovatelli, orfani, poveri, invalidi, handicappati, ma anche pellegrini, ragazze madri,
vedove). E’ stato dato risalto al tema delle spezierie e farmacie cittadine ed in particolare è stata trattata la
Spezieria dei monaci di San Pietro, istituita nell’anno 1000 e dotata di una straordinaria longevità, più di 700
anni. Sono stati richiamati anche alcuni avvenimenti che hanno avuto ripercussioni importanti sulla salute
pubblica, ed in particolare l’epidemia di peste bubbonica del 1630. La relazione è terminata con un’ultima
riflessione sul simbolo storico dell’Assistenza modenese, la mano patente, la mano aperta, disponibile ad
offrire accoglienza e supporto a tutti, in conformità al motto “Patet omnibus”.
Massimo Saviano è intervenuto nella seconda parte della presentazione, ed ha illustrato il cammino dell’ate-
neo e della Facoltà medica della città dal medioevo ai giorni nostri. Si è accennato alla vita contrastata
dell’Ateneo modenese nell’epoca medievale, stretto tra la prestigiosa Università di Bologna e quella di Fer-
rara, privilegiata dai Duchi Estensi. E’ stato messo in luce che solo col trasferimento del Duca a Modena
e l’istituzione di Modena Capitale, avvenuta nel 1598, fu possibile dare un impulso definitivo alla crescita
dell’Ateneo, ulteriormente incentivata dalla Riforma dell’Università varata dal Duca Francesco III. Nel XX se-
colo vennero attuate alcune riforme fonda-
mentali relative alla Facoltà Medica, fra cui
quella del riordino del Corso di Laurea in
Medicina e Chirurgia e l’istituzione dell’ac-
cesso programmato. La presentazione si è
conclusa con una carrellata finale sui me-
dici di rilievo che hanno fatto parte dell’Ate-
neo modenese, da Gabriele Falloppio a
Bernardino Ramazzini, da Francesco Torti
ad Antonio Scarpa, comprendendo anche
i grandi maestri del Novecento, una nutri-
ta serie di chirurghi, internisti, ematologi,
pneumologi ,pediatri , farmacologi, radiolo-
gi, ortopedici.
La Medicina e l’Assistenza
a Modena, dieci secoli di storia
di Corrado Lavini
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San.: Cari Rotariani, a sàm orgoglios d’eser chè vosch, eser in un ristorant come al cavallino, che l’è
cgnusuu in toot al mànd almeno per 2 motiiv: l’è seimper stee al ristorant ed la Ferrari, e l’è l’unic ri-
storant che quand et descarr con al camarer,
t’en capess mai cosa at pol riveer in tevla,
ma in géner agli ein dal gran beeli sorpresi. A
m’è rivee in uràcia che a sii in un beel groop,
45 e sblesga sozii, però dal volt a fee fadiga,
a causa ed quii ca fa cabò, a feer 2 tevel da
briscola…
Pul.: Adesa mè a cràd che a sia mèi ca fàma
l’appello dei mancanti, per vader sa gh’la ca-
vàm avereg al nòmer leghel…a proposit ed
numero soci…le quote rosa agli èin un poo
bàsi… quand aiò vèst che agli éin sol 4 a
cherdiva ch’al fòsa un rotary ed l’Arabia Sau-
dita
Sgo.: Al seet popà che a scola, la méstra, la
s’ha spieghee chi è stee al fondatore del Ro-
tari… l’è ‘na storia un poo complicheda e anch antiga, mè a crad d’aver capii al giòst, ma in bauna
sostanza, l’era un avochet lumberd, cl’aviva inventee al multii…
Sgo.: No… no… meno mel ch’là
inventee la multa, perché alòra se tè ét feev un sghereb a un, it mazeven, inveci con la multa, che
po’ alora als’ ciameva guidrigildo, te t’er béle a post…
San.: Tè Sgorghi, t’è pers un’etra ucàsioun per
taseer, tè ed descarr dell’ editto di Rotari, gabian, mo an gh’eintra gninta con chi sgnor chè. Lor is
caten, i deciden ed feer dla beneficeinza, i fan soquanti zéini, i màten man al portafòi e seinza fer tant
casein i van a dama.
Pul.: Péinsa come a sarev bel se anch i noster ministrador ed Ràma, e anch piò ates… is contintes-
sen ed fer dal zéini invece ed… magneer toot al dé… e… toot i dé . Chè as respira ed l’aria bouna,
adozioun a distanza in Kenia, sostégn a l’oncologia pediatrica al’usdel S. Orsola, i han regalee al
rudleini da màter in dla biciclàta al socio Max Ghidoni, per via c’han casca par tera se an tàca menga
coun i pee… a m’è sembree ed capir che adésa i volen feer ‘na culàta per cumprer un scampol de
stoofa per slungher al breghi al socio Guidi…
Sgo.: Al seet mama che aiò savuu che il socio Guidi, al porta al breghi curti perché al và de spàss a
Venezia e acsè anche con l’acqua alta an sli bagna menga, modello ponte di Rialto, al spiana po’ du
per ed calzatt al dé …
Pul.: Mo sé… s’al purtèss al breghi a véta basa-basa… i mudant sa srevni alora, modello ponte dei
Sospiri?
San.: Intant, grazie al vostri sbraghiredi, a vedrii ca srà dificil che a turnàma a eser invidee dal Rotary
ed Sasol, stetr’an l’avochet Guidi al sarà al presideint… Se vueter du a sii boun ed steer in campana
con il socio Lavini…. speràm in lò, - al farà al presideint fra 2 ann…-
Pul.: An gh’è dòbi che al dutor Lavini fra du ann al fàga al presidèint, al g’ha da scréver ancàra un
mooc ed léber, i m’han cuntee che l’è adree a finiren un inzèma al coor, al s’rà un thrilling , ambientee
in dla cardiologia dal policlinic…mo lasàm ster cal cosi chè, an n’in menga alegri... a sun curiosa ed
lezer al soo lèber cal descarr del rapporto fra medicina e arti figurative… chisà sal descarr anch ed la
figura.. c’ha faat al mee ginecologh quand l’ha deet che a gh’aviva ‘na gravidanza isterica e invece è
nee Surgheghel…
San.: Beda Pulonia che forse t’en ne menga capii al seins di arti figurative…
San.: Rotariani.., chè s’è sintii fort al terremoto? …Mè aiò sintii squaser al leet, aiò pensee che la Pu-
lonia las fòsa desdeda con di penseer… aiò guardee Sgorghi cal durmiva e alora , am sun deet: stanot
as còca… quand aiò faat la préma avance a la Polly…Caporetto… la runfeva …A ghè vluu
Lo sproloquio della Famiglia
Pavironica al Rotary di Sassuolo
Martedi grasso, 12 febbraio 2013
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la secànda scosa per realizer ch’lera steda sol na speranza… Beh !, av dirò che in cal mumeint lè….
Gli strumenti del piacere i s’ein avilii…Speràm che la moda dal terremoto la finésa preest
Sgo.: La mèstra a scoola la s’ha insgnee che il terremoto è causato dall’Africa che si sta avvicinando,
mè am sàmbra imposibil che l’Africa la végna chè…
Pul.: Beh! Gh’è bisàgn ca t’al déga la méstra che l’Africa si sta avvicinando? An’t guerdet mai datoren
quand et vee in gir per streda? o et daltonic…
Sgo.: Adesa aiò capii perché al popa al m’ha dee dal caiòun a l’eter dè meinter che a studieva geogra-
fia in dl’atlante …A g’ho dmandee ed iuterem a cateer indove vivono i Nigeriani, …e lò in dl’atlante al
guardeva… Maranello…Fiorano… Spezzano… mè aiò pruvee a diregh che i Nigeriani i eren in Africa,
e lò al m’ha dett:- an gh’è dòbi caioun, i vinen a lavurer in biciclàta…
Sand.: Lasa ster al biciclàti, qui siamo nel tempio dei motori, Maranello quand t’e a l’estero, et prov a
dir…di Modena, it guerden con ‘na faata ghégna .. e po’ t’egh dii …vicino a Maranello…i spalanchen
i occ e i disen aahh, Ferrari…. Auto più veloci del mondo….
Sgo.: al seet popà che al falcàtt l’è l’usel piò veloce dal mànd, anch dal Ferrari..? in picchiata sulla
preda al riva a 360 km. a l’ora….
San.: Agh n’è un piò veloce ancàra, qual ed Clemente Ingenito,…al fa i 900 a l’ora in velocità di cro-
ciera, an vooi gnanc penseer a la velocitee in picchiata sulla …preda… eter chè Alonso…
Pul.: Mè a g’ho un marii cl’è un poo trop tachee a la tera, al vanga, al zapa, al sàmna, insàma al fa
al cuntadein, mo gnanc un marii con la testa seimper in mez al nòvli.. Maria Elena, apèina et gh’ee un
mumeint liber a voi fer quater ciacher teegh, chisà che aventuri ed viaggi aerei et ghee da cunterem…
Sgo.: Mo mama, Maria Elena l’han vola menga, agh piees tgnir i pee in teera , secànd me agh piasrev
ster nosch a Bosc ed Sàta …
San.: Mè a g’ho i me dòbi…a cràd che che la sarev scomda a gnir avanti e indree toot i dè da cà
nostra a Maranel, a srev piò adata a gnir a ster da nueter l’Alessandra, la segretaria, lee a viazer la
g’ha faat al carnozz, Maranel –Muraiaun toot i dè, la g’ha dla gràsta…secand mè, però la gh’avrev al
nostalgìa di leder ed cà sua, i l’han abitueda a feregh dagli impruvisedi ogni tant… insàma, i fan ed
toot per alleviarle la monotonia della quotidianità. Meno mel però che lee l’han mola menga. L’è al
pilaster dal Rotari.
Pul.: Difati al presideint Ricci al pool ster tranquéll agh pèinsa l’Alessandra a màter a post al baròfi
sportivi con chi du interèsta ed Sassi e Canotti …
Sgo.: Am piasrév feregh un quiz… du secand a rispànder, menga ùn de piò… completare…Sarti-
Burgnich-Facchetti……(adesa a ve psii
sugher i occ )
Pul.: A giva che Ricci l’è propia un politic,
al casca seimper in pee, parato a tutto, sol
che bisàgna c’als decida, se a spuseres
al speta che as risolva la crisi ed la ce-
ramica, aiò paura che oltre a Tremonti e
Monti agh voia anch l’Himalaya e L’Anna-
purna… sol un’ultma curiositee presideint,
lò che l’è seimper acsè accomodant, un
colp al zerc e un a la bàt, acsè misuree,
mo an n’al mai mande nisun a ca… in to-
ota la soo vèta?.... Dal volt a ghè ‘na fata
sudisfazioun…
San.: Beda Polly, a sun cunvint cal taca
con nueter se an fàm menga prest a fer sò
i fagot e a lasàm lè ed roumper al scatli
a chi sgnor chè… A v’auguràm una felice
prosecuzione della serata; grazie a toot.
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Come affrontare i problemi? …
Stai come vuoi!
Martedì 26 Febbraio ci siamo ritrovati tra amici alla conviviale presso
al Cavallino. Nell’occasione abbiamo dato il benvenuto ad un nuovo
amico: il dott. Francesco Melandri che è il 46° socio del nostro club.
L’atmosfera era già quella curiosa che solo un relatore come Clau-
dio Maffei poteva creare. Ho conosciuto Claudio otto anni fa durante
un ciclo di sue lezioni di PNL, che avevamo organizzato con la no-
stra associazione di categoria, a Bologna. PNL? Ma di cosa stiamo
parlando? Programmazione Neuro-linguistica, una scienza giovane
inventata nel 1970 dal giovane neo-laureato all’Università di Santa
Cruz in California, Richard Bandler e John Grinder, docente nella
stessa università.
Ovviamente molte sono le scienze che si sono cimentate e si cimen-
tano nella complessa avventura di declinare e districare il comporta-
mento, l’approccio, le relazioni tra noi persone e l’analisi di una delle
parti del nostro corpo più affascinanti e meno conosciute: il nostro
cervello e il suo funzionamento.
L’idea di avere Claudio alla una nostra conviviale mi era venuta, una
sera, in auto con Maurizio e Gabriele; da poco accolto nella grande
e calorosa famiglia del Rotary Sassolese, venivo spesso pungolato
da Gabriele su alcune riflessioni che al tempo della sua presidenza
gli erano particolarmente a cuore, la grande rotazione, non nel senso
rotariano ma proprio di ricambio, che avveniva e avviene nei nostri
Club. “Te che sei fresco e non sai praticamente nulla di Rotary che
idea ti sei fatto”, un modo molto gentile per passarmi il cerino acceso. Mi feci coraggioso e gli sparai un paio
di ipotesi sulla nostra società: scarsa attitudine all’autocritica, grande attenzione all’apparire e poca voglia di
ascoltare. Pensai, non mi hanno chiesto di continuare a piedi, mi son salvato…invece no, Gabriele mi mise
subito alla prova dicendomi “allora cosa si può fare?” Per fortuna mi ero gasato tantissimo durante le lezioni
di Claudio che mi venne spontaneo lanciare
il suo nome ipotizzando una sua partecipa-
zione ad una nostra conviviale: sicuramen-
te, i suggerimenti, gli spunti e perché no un
bel corso di PNL per gli associati potrebbero
essere un vaccino per “aiutare” a capirsi ed
accettarsi.
Come troverete scritto nell’ultimo libro di
Claudio, “Stai come vuoi”, - i problemi che si
incontrano quotidianamente hanno spesso
origine dentro di noi: stati d’animo non gesti-
ti adeguatamente creano paure e ostacoli.
Infatti, durante la sua esposizione, Claudio
ha avuto la gentilezza di regalarci 10 Ancore
che ci dovrebbero servire come punti cardi-
nali per le nostre giornate, la nostra serenità
e a comprendere meglio gli altri, ponendoci
nel miglior modo possibile per essere accolti
e per accogliere, sia nel quotidiano che al
lavoro. Sicuramente ci ha mandato a letto
con un senso di gioia e serenità maggiore di
quanto ci aveva dato l’esito delle urne.
di Cesare Zanni
Francesco Melandri
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