marocchina è la prima nell’ambito degli immigrati non comunitari con oltre mezzo milione di membri.
La dimensione quantitativa ha la sua importanza, tutt’altro che trascurabile, ma vengono in gioco
anche rilievi qualitativi e non a caso il Marocco è stato il primo Paese del Nord Africa a sottoscrivere
con l’Unione Europea un accordo di nuovo tipo di partenariato per la mobilità. Anche nei confronti
dell’Italia, spetta al Marocco un ruolo preponderante nel mostrare che le politiche migratorie pos-
sono essere maggiormente condivise. Un tale coinvolgimento riguarda molti ambiti (dal commercio
agli investimenti, dalla cultura alla politica) e tra di essi va inclusa anche l’immigrazione e la diaspora.
Gli immigrati non danno luogo a esperienze atomizzate prive di una rilevanza globale, ma, al con-
trario, vanno considerati sempre più protagonisti per lo sviluppo, creatori di ponti tra le due sponde.
È un concetto di diaspora più completo, che impegna l’Italia per garantire prospettive di inserimento
più proficuo e i marocchini a mantenere i legami con la patria; entrambi i Paesi sono chiamati a fare
dell’immigrazione un legame più solido tra le due sponde e, per suo tramite, a favorire il benessere
e il progresso.
Il terzo punto della riflessione riguarda la realizzazione bilingue dello studio. L’Italia, che sta di-
ventando maggiormente conscia della necessità dell’integrazione nella prospettiva di una immi-
grazione che andrà aumentando, non può non insistere sull’apprendimento dell’italiano, diventato
anche giuridicamente indispensabile per il primo contratto di soggiorno e l’autorizzazione alla lungo
residenza. Sarebbe, però, restrittivo ritenere che si tratti solo di questo, quando sono in gioco un
inserimento dignitoso nella società di accoglienza e la possibilità di far valere in pieno le proprie
capacità. L’immigrato è un cittadino di due Paesi, e perciò deve avere conoscenza anche di quello
nuovo, impratichendosi nella lingua, nella cultura, nella legislazione. Ciò nonostante, l’immigrato ri-
mane cittadino del Paese di origine. È un segno di rispetto di questa sua complessa realtà culturale
la decisione di realizzare il presente sussidio in versione bilingue, utilizzando anche il francese che
per i marocchini è di comune conoscenza. Il progetto prevede degli incontri conoscitivi e formativi
in Marocco, al fine di preparare un gruppo di persone in grado di fornire informazioni sulle vie della
regolarità agli immigrati interessati all’Italia, per i quali la versione francese sarà facilmente acces-
sibile, così come lo è l’italiano per i leader dell’associazionismo marocchino, che svolgono un pre-
zioso ruolo informativo nei confronti dei loro connazionali. In francese è anche disponibile una
ricerca sull’evoluzione, lo sviluppo e la situazione attuale della comunità marocchina in Italia, rea-
lizzata a seguito della sensibilità dimostrata dal Ministero incaricato delle comunità marocchine al-
l’estero. Inoltre, l’European Migration Network Italia ha realizzato, questa volta in lingua araba, il
primo Glossario dei termini in materia di migrazione e di asilo. Sono tre sussidi da utilizzare con-
giuntamente all’interno del progetto che il Ministero dell’Interno ha finanziato per realizzare diretta-
mente in Marocco un’azione informativa-formativa, affidandolo al Centro Studi e Ricerche IDOS
con il supporto di un gruppo di esperti e di organizzazioni.
La normativa sull’immigrazione si compone di disposizioni restrittive e di altre incentivanti, e sa-
rebbe parziale pensare solo alle prime, come si è cercato di porre in evidenza in questa introduzione,
ipotizzando un impegno congiunto del Paese di accoglienza, del Paese di origine e degli stessi im-
migrati.
6
La legislazione come sussidio per la tutela
e la promozione degli immigrati
PARTE INTRODUTTIVA
Ho acconsentito
molto volentieri a scrivere la presentazione della Guida “Immigrazione.
Percorsi di regolarità in Italia” spinto dalla convinzione che la politica migratoria debba costituire un
impegno comune del Paese di accoglienza e di quello di origine. È risaputo che nel passato non
sempre c’è stato un tale coinvolgimento. I risultati carenti dell’esperienza fatta e un maggiore ap-
profondimento delle strategie delle politiche migratorie hanno favorito un orientamento maggior-
mente partecipato, così come richiede anche il nuovo partenariato sottoscritto tra l’Unione Europea
e il Regno del Marocco sul tema della mobilità.
Il Marocco è il primo Paese del Nord Africa ad aver sottoscritto questo accordo di tipo innovativo
con l’UE ed anche il primo Paese non comunitario per numero di immigrati in Italia, oltre a vantare
una tra le più rilevanti consistenze in tutta l’Europa. Da questa collocazione deriva un importante
ruolo, sul quale intendo soffermarmi anche con un senso di orgoglio per il nostro popolo di migranti,
che ha mostrato un grande attaccamento all’Italia senza perdere i legami con la propria patria. Que-
sto duplice legame viene posto in evidenza in una ricerca, che ha fatto curare il Ministero delle co-
munità marocchine all’estero, che verrà parimenti utilizzata come un prezioso strumento
nell’attuazione del presente progetto. Basti pensare, da una parte, ai ricongiungimenti familiari, al
numero dei ragazzi marocchini nati in Italia e al dinamismo delle seconde generazioni, alle presenze
a scuola, ai matrimoni misti, al fiorire imprenditoriale, all’impegno nei sindacati e nell’associazioni-
smo. D’altra parte, è opportuno ricordare i ritorni periodici dei nostri immigrati in Marocco, l’invio
dei risparmi, la promozione di attività economiche, i rapporti commerciali. La legittima soddisfazione
che provo non mi induce però a dimenticare aspetti problematici, che caratterizzano la presenza
marocchina in Italia, per la cui soluzione è fondamentale l’insistenza sui percorsi della regolarità.
Veniamo così al nucleo sostanziale del progetto, che consiste nel sintetizzare gli aspetti fonda-
mentali della normativa sull’immigrazione in Italia in versione bilingue (italiano e francese), ad uso
degli operatori-ripetitori in Marocco e anche in Italia. La conoscenza è la condizione previa neces-
saria per un corretto operare e non sono mai sufficienti gli sforzi che si compiono al riguardo. Lo si
è fatto secondo una metodologia più prettamente socio-statistica nella citata ricerca commissionata
dal Ministero di Rabat, lo si fa in maniera giuridica in questo manuale del Ministero dell’Interno ita-
liano. Le leggi, molto spesso, possono risultare di difficile comprensione per i lavoratori, sia a causa
del gergo tecnicistico che delle complessità linguistiche. Si è cercato di rimediare ai due inconve-
nienti. Personalmente ho avuto modo di partecipare come relatore alle presentazioni delle ricerche
condotte dall’European Migration Network Italia, tra cui l’edizione in lingua araba del Glossario co-
munitario Immigrazione e Asilo, acquisendo la convinzione che si tratti di lavori molto seri e oppor-
tunamente finalizzati all’utilizzo da parte degli operatori. Nella Guida troviamo una sintesi molto
7
PARTE INTRODUTTIVA
Una Guida e l’impegno di due
Paesi
S.E. H
ASSAN
A
BOUyOUB
,
Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia