Guerra, impero, rivoluzione: Russia, 1914-1917
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colo drappello di deputati collocati all’estrema sinistra (bolscevichi, menscevichi
e trudoviki). I deputati avevano manifestato il proprio incondizionato sostegno
all’azione del governo e un leader dell’opposizione come il costituzionalista-de-
mocratico
Pavel Miljukov, che fino alla dichiarazione di guerra tedesca era stato
molto critico nei confronti del coinvolgimento russo nel conflitto, aveva espresso
l’intenzione di sospendere ogni contenzioso con il governo fino alla vittoria, di
accantonare le rivendicazioni della propria parte politica al fine di favorire la pie-
na compattezza del paese attorno alla guida dello zar nella lotta contro il nemi-
co
21
. Nello stesso giorno la redazione di «Den’» così si rivolgeva ai propri lettori:
in determinati periodi della propria vita i popoli sono chiamati a sostenere esami di
maturità civile. Appunto questo esame è stato appena brillantemente
superato dalla
Russia. Popolosa e plurilingue, divisa in classi reciprocamente ostili, essa ha messo da
parte le discordie interne e si è unita in un grande sentimento di difesa della patria co-
mune (…) Forse per la prima volta da quando esistono i nostri ordinamenti legislativi,
il governo si presenterà oggi alla Duma di Stato per ottenere il sostegno della rappre-
sentanza nazionale. Per la prima volta “loro” non si contrapporranno a “noi”. Poiché
adesso “loro” e “noi” non sono più nemici (…) si sono rivelate
errate le congetture sullo
spirito civile “sottosviluppato” e sulla “perfidia” delle popolazioni non russe. La Russia
ha superato brillantemente l’esame. Essa è unita
22
.
Il giorno successivo anche il conservatore «Novoe vremja», nell’editoriale
La
Russia unitaria
23
, presentava ai propri lettori un resoconto entusiasta della seduta
della Duma, spendendo parole di elogio persino per l’intervento di Miljukov, og-
getto ancora nel recente passato di pesanti e reiterate critiche. Il 31 luglio il quoti-
diano russo a maggior tiratura, «Russkoe slovo», di orientamento liberale-democra-
tico, pubblicava
un editoriale intitolato La guerra. L’unità nella lotta che recitava:
Della vittoria contro i tedeschi (…) non si può dubitare (…) ma ancora più importante
è quello straordinario entusiasmo che ha pervaso le nazioni (…) la storia non conosce
21
Cfr. M.K. Stockdale,
Paul Miliukov and the Quest for a Liberal Russia, 1880-1918, Ithaca and
London, Cornell University Press, 1996, pp. 211-219. La Stockdale opportunamente rileva che
nelle
Vospominanija scritte da Miljukov ormai da esule in Francia
la sezione che tratta questo
periodo è intitolata
Svjaščennoe edinenie, vale a dire Unione sacra.
22
«Den’», 26 luglio 1914.
23
Edinaja Rossija, in «Novoe vremja», 27 luglio 1914.
Capitolo I. La Russia nella Prima guerra mondiale
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una guerra che sia stata ispirata da un così alto spirito di disinteresse e di ardente idea-
lismo. In Russia, Inghilterra, Francia e Belgio sono egualmente scomparsi le polemiche
di partito, i contrasti nazionali, la lotta di classe. Le grandi democrazie d’oltremare,
che fanno parte dell’impero
britannico mondiale, per prime si sono affrettate a rispon-
dere all’appello (…) Un quadro non meno maestoso di completa unificazione di tutti
i popoli e le stirpi, che abitano le sconfinate pianure dalla Vistola all’Amur, presenta la
Russia (…) Nella grande Russia c’è posto per tutti i figli della patria comune, quale che
sia la lingua che essi parlano (…) il sangue versato insieme stringerà ancor più
stretta-
mente tutti i popoli della Russia intorno alla bandiera comune e li unirà in un’unica
famiglia affratellata
24
.
Era iniziata la stagione del
vnutrennyj mir
25
, dell’unità patriottica delle princi-
pali forze politiche, sociali, intellettuali attorno alle priorità imposte dalla guerra.
Il ricordo di quei giorni, oscurato nella tradizione sovietica, o svuotato attraverso
il ricorso allo stereotipo della «guerra imperialista», è
invece ben presente nelle
testimonianze, oltre che degli osservatori stranieri, dei numerosi russi, già mem-
bri del regime zarista, costretti all’esilio
26
. Caso esemplare di «memoria divisa»,
tale ricordo è stato tenuto vivo prevalentemente nelle rievocazioni degli ambienti
dell’emigrazione russa, per molto tempo i soli davvero interessati ad attribuire
all’esperienza della Prima guerra mondiale un posto di rilievo nella storia russa
recente, e anzi a valorizzarla come ultimo momento «onorevole»
prima della ca-
tastrofe rivoluzionaria
27
.
Il pubblicista e giurista D. Muretov avrebbe tracciato nella primavera del
1915 il seguente bilancio della stagione del
vnutrennyj mir:
la società russa nei giorni più duri si è dimostrata all’altezza degli eventi. Essa ha accolto
la guerra con la stessa unanimità con la quale è stata accolta dalla società tedesca (…) i
primi giorni di guerra sono trascorsi (…) mai è stato vissuto qualcosa di così nuovo per
l’
intelligencjia russa da risultare del tutto inatteso anche per essa stessa
28
.
24
Vojna. Edinenie v bor’be, in «Russkoe slovo», 31 luglio 1914.
25
Letteralmente «pace interna».
26
Ad esempio Arch. Jakontov,
Pervyj god vojny, in «Russkoe prošloe. Istoriko-dokumental’nyj
almanach», VI, 7, 1996, pp. 245-348.
27
A. J. Cohen,
Oh, That! Myth, Memory and World War I, cit., pp. 71-78.
28
D. Muretov,
Pravda našej vojny, in «Russkaja mysl’», 4, 1915, riprodotto in S. Sergeev,
Nacija
i imperija v russkoj mysli načala XX veka, Moskva, SKIMEN, 2003, p. 170. Cfr. anche, per