Guerra, impero, rivoluzione: Russia, 1914-1917
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e l’interesse storico-culturale dei dibattiti e delle riflessioni
che accompagnano il
conflitto su giornali, riviste e pamphlets, era già stata percepita dai contempora-
nei, come risulta dall’interessante silloge pubblicata da P. Kudrjavšov nel 1915,
intitolata
Orizzonti ideali della guerra mondiale
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, così introdotta:
Nel momento attuale, mentre tutto è in movimento (…) la vita spirituale della con-
temporaneità riveste un interesse particolarmente notevole, per la sua straordinaria
ricchezza e varietà (…) Attraversiamo ora un’epoca di sconvolgimenti di ogni sorta, di
esperienze
storiche di ogni tipo, davvero senza precedenti
17
.
La guerra inaugura in effetti una breve ma intensa stagione caratterizzata da
una ricca e febbrile attività di riflessione intellettuale, ridefinizione politica, im-
pegno civile
18
, che per certi versi costituisce un’esperienza unica nella storia russa
novecentesca: senza trascurare il condizionamento della censura imposta imme-
diatamente dalle autorità allo scoppio del conflitto, è
possibile affermare che tale
condizionamento non è certamente comparabile con il conformismo ideologico
che ha accompagnato le successive esperienze belliche, almeno fino al conflitto
russo-ceceno divampato dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica.
Saranno qui presi in considerazione alcuni aspetti: caratteri e forme della mo-
bilitazione degli intellettuali nel contesto patriottico; intreccio tra narrazione delle
atrocità, rappresentazione del nemico, propaganda imperniata sulla contrapposi-
zione radicale tra civiltà e barbarie; riflessione sul significato
storico-culturale e sul-
la legittimazione della guerra. Altri temi potranno essere proficuamente indagati: la
funzione di accelerazione e di stimolo che il conflitto riveste dal punto di vista della
definizione dell’identità nazionale panrussa, russa e delle nazionalità non russe; la
sollecitazione alla quale esso sottopone l’identità imperiale, nel senso della defini-
zione degli obiettivi di guerra, delle proiezioni espansive, della riorganizzazione
interna e della gestione delle
diverse componenti nazionali, nonché della rimodu-
lazione dell’ideologia imperiale nel senso della missione storica dell’Impero russo.
16
P. Kudrjavšov,
Idejnye gorizonty mirovoj vojny, Moskva, Izd. Trud, 1915.
17
Ivi, p. 5.
18
Secondo R. Stites la pubblicistica di vario tipo costituisce un osservatorio privilegiato anche
in virtù del fatto che alcuni esponenti del mondo artistico-letterario videro inaridirsi con la
guerra la propria vena artistica, mentre erano sollecitati a esprimersi con maggiore assiduità
attraverso la pamphlettistica o gli interventi sui giornali, in R. Stites,
Days and Nights, cit., pp.
9-10.
Capitolo I. La Russia nella Prima guerra mondiale
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Emerge con evidenza la necessità, sottolineata
dalla recente storiografia, di
collocare la vicenda russa nel contesto pan-europeo dei processi di nazionalizza-
zione che caratterizzano l’esperienza della Grande guerra; il vaglio in quest’ottica
della produzione pamphlettistica e pubblicistica, dal quale emerge un vivace ri-
sveglio del tema nazionale in tutte le sue declinazioni, consente di fornire qualche
utile spunto di riflessione anche in merito a un problema interpretativo diri-
mente: se la Prima guerra mondiale abbia rappresentato per lo zarismo l’ultima
occasione di costruire un fondamento nazionale forte e coeso per la compagine
imperiale, oppure se essa fosse destinata a costituire
una prova insormontabile
per uno Stato e un regime già minati dalla profondità delle fratture sociali
19
. Che
l’apertura della definitiva crisi di legittimità della compagine statale e della coe-
sione nazionale panrussa si sia verificata all’indomani della fase di maggior entu-
siasmo e fiducia nelle potenzialità espansive di quella coesione, malgrado e oltre
le profonde divisioni sociali, politiche, nazionali manifestatesi nel quindicennio
precedente, è uno degli aspetti di maggior interesse per uno storico che voglia
contribuire a rileggere la storia russa in modo il più possibile
libero dal pervasivo
condizionamento della teleologia.
I.1.
Patriottismo e Unione sacra nei primi mesi di guerra
Il 26 luglio 1914
20
la quarta Duma, convocata per un solo giorno, votava a
larga maggioranza i crediti di guerra; si dissociava, uscendo dall’aula, solo il pic-
19
Cfr. la discussione tra J. Sanborn, S.A. Smith e S. Seregny, in «Slavic Review», LIX, 2, 2000,
pp. 267-342 (J. Sanborn,
The Mobilization of 1914, cit.; S. Seregny,
Zemstvos, Peasants, and
Citizenship: The Russian Adult Education Movement and World War I, pp. 290-315; S.A. Smith,
Citizenship and the Russian Nation during World War I: A Comment, pp. 316-329; J. Sanborn,
More Than Imagined: A Few Notes on Modern Identities, pp. 330-335; S. Seregny,
Peasants, Na-
tion, and Local Government in Wartime Russia, pp. 336-342). Si tratta di un interrogativo che in
parte «aggiorna», in ragione della rinnovata centralità della Prima guerra mondiale come ogget-
to di indagine, una delle questioni considerate ormai «classiche» nella
storiografia sulla Russia
tardo imperiale, a partire dai contributi di L. Haimson: se dopo la rivoluzione del 1905 avessero
prevalso le spinte alla polarizzazione o alla stabilizzazione sociale e se dunque lo scoppio della
guerra avesse rappresentato la condanna di un regime altrimenti destinato a durare e rinnovarsi,
oppure se essa avesse solo accelerato un processo di disgregazione già in corso.
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Le date sono riportate secondo il calendario giuliano all’epoca in vigore in Russia: si devono
perciò calcolare 13 giorni di differenza rispetto al calendario gregoriano.