Armenia, Caucaso e Asia Centrale, 117-134
Ognibene. Antiche città alane
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nella seconda metà del XIII secolo (Alemany 2000, 378-86; Ognibene
2001, 27-38). Di fatto siamo a circa cinquanta anni dalla distruzione
dell’Alania medioevale da parte delle truppe mongole e a circa trenta
anni dal passaggio di Giovanni di Pian di Carpine nella regione, il quale
aveva testimoniato la persistenza di una resistenza alana: «quia quando
ipsi incipiunt, multis annis obsident unum castrum, sicut fit hodierna die
in terra alanorum de quodam monte quem, ut credimus, iam obsederunt
per duodecim annos; qui viriliter restiterunt et multos tartaros et nobiles
occiderunt».
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Dove vanno i principi russi a combattere gli Alani? Ci viene in aiuto la
Voskresenskaja letopis’: «Giunsero i principi russi alla città degli Jasy, alla
gloriosa Dedjakov».
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Sebbene la città sia nota (viene chiamata nel testo
slavnyj) sotto l’anno 6827 (1319) troviamo altri dettagli: «oltre
il fiume
Terek sul fiume Sevenca, presso la città di Tetjakov, oltrepassate le alte
montagne degli Jasy e dei Circassi, vicino alle porte di ferro».
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La crona-
ca ci descrive in questo punto l’uccisione di Michail di Tver’ che avviene
presso l’Orda vicino a Tetjakov: «rimasto il benedetto fra pene 26 giorni,
oltre il Terek sul fiume Sevenca nei pressi di Tetjakov».
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Nella Simeo-
novskaja letopis’ lo stesso avvenimento viene descritto così: «Lo stesso
anno il khan Ozbjak uccise presso l’Orda Michail Jaroslavič di Tver’, sul
fiume Nai, presso la città di Dedjakov».
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La Nikonovskaja aggiunge alcuni
elementi difficili da interpretare relativi al viaggio di ritorno del corpo di
Michail verso la Rus’: «presso l’idolo di rame, presso la testa (cima) dorata,
presso la tomba di Temir bogatyr’ […] il primo fiume attraverso il quale
dovettero passare fu l’Adž, il cui nome vuol dire amaro (doloroso)».
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Que-
sto fra l’altro, a quanto mi è dato sapere, è l’ultimo riferimento agli Alani
7
Historia Mongalorum, 8, 12. La resistenza alana è testimoniata anche da Guglielmo di
Rubruck che giunse nel Caucaso nel novembre 1254: Wyngaert 1929, 317: «Alani in montibus
illis adhuc repugnant, ita quod oportebat quod de decem hominibus Sartach venirent duo
ad custodiendum fauces montium, ne illi egrederentur de montibus ad predandum animalia
eorum in planitie inter illos et Alanos et portam ferream, que inde distabat ad duas dietas,
ubi incipit planicies Arcacci inter mare et montes».
8
Voskresenskaja letopis’: «приступиша русстии князя ко ясскому городу ко славному
Дедякову».
9
Voskresenskaja letopis’: «за рѣкою Теркомъ на рѣчѣ Севенцѣ, подъ городомъ подъ
Тетяковымъ, минувше вси горы высокія, яськія и черкаськія близъ воротъ железныхъ».
10
Voskresenskaja letopis’: «Бывшю же блаженному въ тяготъ дній 26, за рѣкою
Теркомъ, на рѣчѣ Севенцѣ, подъ городомъ подъ Тетяковымъ».
11
Simeonovskaja letopis’: «Того же лета убил царь Озбяк в Орде великаго князя
Михаила Яраславича Тферского на рече Наи, у города Дедякова».
12
Nikonovskaja letopis’: «У болвана медяного, у златы главы, у Темировы богатыревы
могили […] первую рекою через которую ему пришлось преправляться была Адж, что
значит горесть».
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Ognibene. Antiche città alane
Armenia, Caucaso e Asia Centrale, 117-134
nelle cronache russe. Siamo al 1318, a quasi 100 anni dal primo scontro
alano-mongolo.
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Tetjakov/Dedjakov
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non è l’unica città alana a cui si fa riferimento nelle
cronache russe. Già nel 1116 nella Laurenziana si parla della spedizione
dei Russi contro i Polovcy durante la quale furono coinvolti anche gli Alani.
Non abbiamo grandi incertezze sulla collocazione delle città, ma la presen-
za alana in una città cumana conferma l’aspetto multietnico che dovevano
avere molte città della regione: «Nell’anno 6624 Jaropolk Vladimirovič
andò contro la terra dei Polovcy, verso il fiume che viene chiamato Don, e
qui prese molti prigionieri, e prese tre città dei Polovcy: Galin, Češjuev e
Sugrov e portò con sé degli Jasy e in prigionia Jasynja come moglie».
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Lo
stesso riferimento nella cronaca
Ipaziana compare così: «In quest’anno
inviò Volodimer suo figlio Jaropolk e Davyd, figlio del suo Vsevolod, sul
Don e prese tre città: Sugrov, Šarukan, Balin. Allora Jaropolk prese come
moglie, la figlia molto bella del principe degli Jasy in prigionia».
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Il riferi-
mento interessante in questo caso è quello a Sugrov, città cumana lungo
il Don che secondo alcuni porterebbe un nome alano (Miller 1887, 66-7).
Durante il trasporto verso casa del corpo di Michail di Tver’ viene citata
anche la città alana di Bezdež, quasi impossibile da identificare in assenza
di altri elementi aggiuntivi.
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Nel lavoro di al-Mas‘ūdī Murūğ al-dahab wa ma‘ādin al-ğawhar (Murūğ
al-dahab, §11.14) compare il nome della capitale alana Ma‘as (Vinogradov
2008, 136-7; Vagapov 1984, 15-8), la cui identificazione è ancora oggi al
centro di notevoli controversie e rientra a volte in logiche poco scientifiche,
bensì nazionalistiche: la spartizione dell’eredità culturale alana alla quale
partecipano non pochi popoli del Caucaso settentrionale.
Ritorniamo però a Tetjakov, perché è questa la città che fin dai primi studi ha
attratto l’attenzione ed è stata al centro di aspre discussioni. Il motivo è chia-
ro: ci sono tutti gli elementi necessari per formulare ipotesi, la Voskresenskaja
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Per il primo scontro alano mongolo: Ognibene 2013, 154-75; Ognibene-Sayaf 2011,
77-89; Ognibene 2003, 163-86.
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L’elenco delle varianti del nome della città presenti nelle cronache russe è riportato
in Pčelina 1963, 152, n. 3.
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Lavrent’evskaja letopis’: «В лѣто 6624 (1116) Ярополкъ Владимировичъ […] ходи
на Половьчскую землю, к рѣчѣ зовомьи Донъ, и ту взя полонъ многъ, и 3 городы взя
Половечскым Галинъ, Чешюевъ и Сугровъ, и приведе с собою Ясы, и жену полони
Ясыню».
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Ipat’evskaja letopis’: «Въ се же лѣто посла Володимеръ сына своего Ярополка,
и Давидъ сына своего Всеволода на Донъ, и взяша три грады Сугровъ, Шаруканъ,
Балинъ. Тогда же Ярополкъ приведе собѣ жену, красну вельми, Ясьскаго князя дщерь,
полонивъ».
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Per la localizzazione di Bezdež si veda: Kobeko 1892, 148-55.